Un altro tetto italiano . . . !

Per la prima volta, una casa costruttrice di scooter "normali", allestisce e commercializza un accessorio destinato a trasformare completamente un suo modello in uno scooter coperto :

è la Malaguti che, nelle varianti previste per il suo BLOG 125 o 160, prevede anche la dotazione di un tettuccio con tanto di parabrezza e tergicristallo, pubblicizzando il tutto come nuovo modo di vivere il concetto di seconda "auto".

Ecco la descrizione dal sito della Malaguti :


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Per aumentare il comfort anche in pieno inverno Malaguti oggi propone il nuovo tettuccio sul BLOG 125-160, un nuovo modo di vivere il concetto di seconda “auto”.
Nato da una espressa richiesta del mercato giapponese, il nuovo tettuccio del BLOG ha suscitato subito grande interesse anche nel mercato europeo perché è il modo più pratico ed economico per trasformare lo scooter in un veicolo che offre riparo da maltempo e freddo senza trascurare il comfort e la praticità di montaggio: il parabrezza è fissato su una carena aggiuntiva bloccata allo scudo anteriore con 6 viti.

Il parabrezza è molto avvolgente ed offre una adeguata protezione da aria e pioggia. Tra le sue caratteristiche ci sono l’elevata trasparenza e lo specialetrattamento antigraffio. Può montare come optional un tergicristallo azionato da un interruttore posizionato sulla nuova carena. Il collegamento viene garantito dall’utilizzo di due rubacorrente ed un semplice schema elettrico.
Il tettuccio è in vetroresina ed è sorretto da due tubi in alluminio, corredati da una coppia di paracolpi, fissati ad un supporto metallico ancorato direttamente al maniglione posteriore dello scooter. Questa applicazione permette la montabilità del baule da 30 litri.

Lo scooter si guida sempre con il casco ma con il vantaggio che non si avranno appannamenti di visiera e gocce che impediscono la visuale.


Se pur lontano da un progetto articolato e completamente
dedicato come l'Adiva e il BMW C1 (ora riproposto aggiornato, come vedremo in seguito), questa scelta costituisce un passaggio importante nel panorama della mobilità urbana e, anche se sollecitato principalmente dal mercato orientale, l'innovazione nasce senz'altro per espandersi anche nel settore europeo, rendendo almeno un briciolo di giustizia ha chi ha sempre creduto e lavorato nel campo delle due ruote "tutto l'anno".

Lodevole iniziativa anche se, ovviamente, si tratta di un accessorio robusto e razionale quanto si vuole ma pur sempre un'aggiunta, con i limiti derivanti da questa condizione : parabrezza fissato ad una carena aggiuntiva da fissare ulteriormente alla scocca, tergicristallo aggiunto azionato da impianto elettrico non so quanto affidabile (la batteria e tutto l'impianto elettrico saranno in grado di reggere il sovraccarico di una intera giornata di pioggia ?), impossibilità di aggiungere alcun tipo di deflettore (e i possessori di Adiva sanno bene l'insostituibile utilità dei deflettori, soprattutto quelli laterali), ed alcuni pregi notevoli : parabrezza a prova di graffio, ancoraggio robusto posteriore con possibilità di coprire anche il passeggero, estetica tutto sommato gradevole.

In conclusione, registriamo la buona novella come auspicio per una consapevolezza dei costruttori verso il segmento dei "coperti" sino ad oggi praticamente ignorato, sperando che anche gli scooteristi scoprano questo settore "antiauto" che alleggerirebbe moltissimo il traffico e l' inquinamento delle nostre città !

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saloni . . . .

Nonostante l'assenza di Adiva all' E.I.C.M.A. di Milano (scelta condivisa da altri costruttori del calibro di Honda e Yamaha), la casa di Benevento (soprattutto la filiale orientale), ha deciso di essere presente al TOKIO MOTOR SHOW 2009 (dal 24/10 al 04/11/09, date quasi concomitanti con l'EICMA), presentando la gamma di prodotti che ben conosciamo con

l'aggiunta di due progetti assolutamente innovativi.

La circostanza che, nonostante la crisi, Adiva abbia voluto presenziare al salone di Tokio piuttosto che all'Eicma (comunque sempre in compagnia di Honda e Yamaha che hanno scelto anch'esse la vetrina orientale al posto di quella europea), la dice lunga circa la consist
enza del mercato asiatico e la conseguente percentuale di penetrazione degli scooter coperti nel settore orientale piuttosto che nel nostro paese (e nell'Europa in generale), come già trattato in un nostro post precedente qui.

Innanzitutto una notizia : i due progetti innovativi di cui parliamo non comprendono il tre ruote che tutti aspettiamo con curiosità, segno che, nonostante il prodotto sia probabilmente finito e pronto ad essere lanciato sul mercato (come confermato anche da molte voci sul nostro forum !), la casa vuole davvero attendere una consolidata ripresa commerciale prima di lanciare un modello che dovrebbe avviarsi ad essere la punta di diamante della produzione.

Non comprendono il tre ruote quindi, ma si tratta sempre di due modelli del tutto particolari.
Il primo è uno scooter cittadino ruote alte a propulsione integralmente elettrica
(assomiglia al "free" della Piaggio) con batteria estraibile da sotto la sella e ricaricabile alla normale rete elettrica.
Pedana piatta, bauletto integrato di serie, freni a tamburo e pedali !!

Raggiunge e mantiene i 40 kmh e per prestazioni, costi di manutenzione e di acquisto lo si è voluto equiparare ad un normale scooter 50cc con motore a scoppio, con la notevole e rilevante differenza del totale rispetto per l'ambiente con emissioni zero sia acustiche che di scarico.




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Mentre il secondo progetto è un tre ruote . . . un po' particolare, assolutamente in linea con le tendenze del mercato orientale nei motocicli da trasporto di persone o cose che derivino più o meno direttamente dai risciò o dai tricicli cinesi :

conserva le caratteristiche estetiche Adiva (manubrio, sella, forcelle, parabrezza con tergicristallo, tetto fisso questa volta), ma diventa monoposto allargando il retrotreno con la doppia ruota atta al trasporto soprattutto di carichi pesanti (vedi foto piccola in basso a destra) o della seconda (ed eventualmente terza persona).

Non conosciamo la motorizzazione, ma dovrebbe essere dotato anche questo di propulsione elettrica con batterie al litio.
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In conclusione possiamo notare un fermento produttivo che, se dalle nostre parti non si estrinseca con le attese novità, dimostra comunque che, se la domanda è consistente, Adiva risponde con prodotti di avanguardia e perfettamente indicati al mercato che andranno a soddisfare.

Per quanto ci riguarda, non resta che aspettare la commercializzazione dell'agognato tre ruote, sperando che l'interesse crescente verso tale progetto e per gli scooter coperti in generale, (almeno a giudicare dai post del nostro forum), possa invogliare la casa ad accelerarne l'uscita !



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