il bello ed il brutto . . .

Parliamo ovviamente dell'Adiva-Benelli, 
primo vero scooter cabrio e, pur osannando l'intraprendenza ed il coraggio di un progetto tanto innovativo, proviamo a segnalarne pregi e difetti.

Pregi moltissimi :

a parte il design estetico che risulta essere estremamente soggettivo (a me è piaciuto da subito per il frontale abbastanza aggressivo e per lo sforzo fatto nell'equilibrare un disegno difficile come inserire il baule portatetto posteriore nello chassis), lo scooter mostra una maneggevolezza notevole anche a tetto aperto e quindi con baricentro forzatamente più alto.

La seduta è abbastanza comoda anche se spartana con pedana bassa che costringe a rannicchiare le gambe solo ai piu' alti; la protezione, ovviamente, non ha eguali : il parabrezza fisso è ampio ed i due montanti che lo sorreggono spariscono alla visuale con un minimo di abitudine; completato quasi d'obbligo con i due deflettori laterali, garantisce una cupola anti intemperie davvero efficace. 

Il manubrio piccolo (che io ho sempre apprezzato), favorisce la maneggevolezza, pur essendo completo di tutte le dotazioni standard (leve freni, comando starter, comando luci, lampeggiatori di direzione, clacson e hazard d'emergenza).

                            

La capacità di carico è notevole soprattutto a tetto aperto (che rende quindi libero tutto il gavone posteriore !), completata poi da due tasche nel retroscudo risulta senz'altro superiore ad ogni altro scooter di pari categoria.

La dotazione di serie e' abbastanza completa, se consideriamo anche la presa da 12V alloggiata in uno dei 2 gavoni del retroscudo, la visibilità e' buona (una volta abituatisi ai montanti piuttosto spessi) ed aiutata moltissimo dal tergicristallo a pantografo (piccola nota : inizialmente anch'io ero scettico sulla resistenza del parabrezza ai ripetuti passaggi della spazzola tergicristallo . . . mi sono dovuto ricredere, il materiale e' davvero di derivazione aereonautica come dice la casa ed offre la stesa resistenza di un'automobile !) , le sospensioni fanno il loro onesto mestiere (bene all'anteriore la forcella Ceriani) ed il meccanismo di apertura/chiusura con ripiegaggio del tettuccio è un piccolo capolavoro di velocità e robustezza.

 

La frenata e' garantita da 2 dischi (uno davanti ed uno dietro) particolarmente efficienti ma solo se sollecitati con forza.

Poi abbiamo il motore  . . . come già detto non eccellente in brillantezza (dato anche il peso del mezzo) ma incredibilmente affidabile, quattro tempi pronto in ogni condizione e che ti puo' spingere sino a 110 km/ora (anche se , aumentando la velocità, la resistenza all'aria del tettuccio e della massa in genere comincia a sentirsi), diciamo che 100 cc e qualche cavallo in più avrebbero reso anche il primo Adiva molto più commercializzabile. 

Riassumendo : 
  • robustezza
  • affidabilità motore
  • grande capacità di carico
  • incredibile protezione dagli agenti atmosferici
  • notevole maneggevolezza

I difetti : 

diciamo che dobbiamo vedere questo prodotto come l'apripista di un settore che ha sicuramente ancora molto da dire (visto la progressiva invivibilità delle nostre città per quanto riguarda l'utilizzo dell'auto), quindi sicuramente perfezionabile pur avendo già doti ben definite. 

Detto questo possiamo sicuramente muovere appunti alla comodità sulle medie distanze (la sella è davvero spartana e poco imbottita), la mancanza di uno schienalino o di un appoggiareni per il pilota (sembra niente ma ne sentivo talmente la mancanza da aver costruito un cuscino in tinta con la sella da fissare con bottoni automatici al bauletto per riposare la schiena, vedi la foto !),


la frenata è troppo morbida, si ottiene solo pinzando a fondo e con forza, la fanaleria è decisamente insufficiente, soprattutto l'anteriore è davvero carente, una strada buia è quasi impercorribile senza rischi, il passeggero (per quanto protetto dal tettuccio come il pilota) risulta davvero sacrificato, disturbando parecchio anche il guidatore ; la strumentazione, seppur completa, è infossata nel cruscotto e parzialmente coperta dal manubrio, manca un alloggiamento per il secondo casco e poi del motore . . . abbiamo già detto, per quanto l'affidabilità e la durata siano fuori discussione.

Riassumendo : 
  • sella scarna e scomoda per due
  • fanaleria insufficiente
  • motore sottopotenziato
  • frenata migliorabile

1 commenti:

tib67bent 11 ottobre 2011 alle ore 20:23  

Con la modifica del variatore Malossi si migliora discretamente lo sprint.
Montando i deflettori da tetto diventa veramente insuperabile, poichè completa perfettamente la linea; la protezione così facendo non ha eguali.
Trovo il mezzo veramente azzeccato per recarsi al lavoro e per il tempo libero, piccolo e maneggevole per un uso quotidiano con consumi contenuti di 22 Km/litro.

Un ringraziamento al progettista per averlo costruito.

Tiberio

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